Eiaculazione


L’eiaculazione rappresenta l’insieme di fenomeni che portano all’espulsione dello sperma all’esterno delle vie seminali. In genere coincide con l’orgasmo, sensazione di intenso piacere coincidente alla fase di attivazione del sistema nervoso simpatico. L’eiaculazione comincia a manifestarsi all’adolescenza. Nei giovani può avvenire anche nel sonno, in coincidenza con le erezioni in fase REM (polluzioni notturne). In qualche caso le polluzioni notturne possono persistere anche in fase adulta creando disagio. L’eiaculazione può essere disturbata da vari fattori. Un’eiaculazione può essere assente (aneiaculazione) pur in presenza dello stimolo legato all’orgasmo.

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L’assenza di eiaculazione può avvenire per eiaculazione retrograda, cioè in direzione della vescica invece che all’esterno per malattie neurologiche, neuropatia diabetica, malattie prostatiche, chirurgia prostatica, terapia con farmaci antidepressivi o alfa-litici. Un’eiaculazione può essere scarsa (quantità inferiore a 1 ml) per assenza delle vescicole seminali, agenesia dei deferenti, ostruzione dei dotti eiaculatori, malattie prostatiche o delle vescicole seminali. L’eiaculazione può essere particolarmente abbondante per infezioni (prostatiti) o ipertrofia prostatica. Il meccanismo dell’eiaculazione può essere alterato. Eiaculazione senza spinta, sgocciolante per stenosi uretrali o malattie prostatiche. Eiaculazione precoce che avviene dopo brevissima stimolazione sessuale, anche prima della penetrazione (ante portas) o poco dopo la penetrazione e i primi atti di penetrazione, comunque prima di quanto il soggetto gradirebbe avere. Il paziente normalmente percepisce una sensazione (sensazione preliminare) che lo avvisa del sopraggiungere dell’eiaculazione. Un rallentamento dei movimenti, una disattenzione, un tentativo di freno può consentire il blocco dell’eiaculazione. Alcune malattie infiammatorie dei genitali determinano la comparsa di una eiaculazione precoce che peraltro ritorna normale alla guarigione della infiammazione. In altri casi, i più frequenti, il “tempo eiaculatorio appare ben consolidato.

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É stato calcolato lo IELT (Intromisssion Ejaculation Latency Time) ovvero il tempo che intercorre tra la penetrazione e l’eiaculazione che nella grande maggioranza dei casi è contenuto in 2 minuti. In passato si sosteneva l’importanza di fattori psichici e comportamentali tanto che vennero proposte tecniche sessuologiche tipo “start and stop”, “squeeze” che avrebbero dovuto “far re-imparare” al paziente la funzione eiaculatoria. Alcuni sostengono la compartecipazione di fattori psichici che altri, invece, ritengono sostanzialmente ininfluenti. I risultati delle terapie psico-sessuologiche sono stati molto modesti. In alcuni casi può esistere una spiccata ipersensibilità mucosa del glande che potrebbe scatenare l’eiaculazione. Si è pensato all’azione stimolante determinata da una fimosi o da un frenulo breve anche se non è stata dimostrata l’efficacia dalla loro correzione.
Da alcuni mesi è disponibile FORTACIN un preparato spray che può essere facilmente spruzzato sul glande prima del rapporto inducendo uno stato di ANESTESIA che facilita il controllo della eiaculazione. Gli inconvenienti di un farmaco che rimane sul glande nei confronti della donna non vanno esclusi. Comunque molti pazienti con rapporti sessuali abbastanza organizzabili ne traggono un certo beneficio.


In alcuni casi possono essere utilizzate sostanza blandamente anestetizzanti il prepuzio o il glande, (creme EMLA). In alcuni casi si è vista efficace l’azione sull’eiaculazione dei farmaci inibitori del re-uptake della serotonina (SSRI), normalmente usati come antidepressivi con discreti allungamenti dei tempi eiaculatori. Dal 2009 è in commercio la Dapoxetina (Priligy) un farmaco della classe dei SSRI con specifica attività sulla eiaculazione. L’assunzione del Priligy 1-2 ore prima del rapporto sessuale è in grado di rallentare l’eiaculazione con modesti effetti collaterali (di tipo gastritico e pressorio). L’uso dei 5PDEi (Viagra, Cialis, Spedra) in alcuni casi si associa ad una certa difficoltà, lentezza, a raggiungere e conseguire l’orgasmo con secondario allungamento dei tempi eiaculatori. In casi selezionati, dopo aver verificato la inefficacia di altre terapie può essere utilizzata la iniezione intracavernosa di PGE1 con lo scopo di mantenere la erezione anche al di là della eiaculazione consentendo al paziente e alla coppia di avere maggior piacere sessuale dal rapporto penetrativo In altri casi selezionati si è proceduto alla“neurotomia selettiva sotto balanica”, l’interruzione chirurgica delle terminazioni nervose sottobalaniche per determinare un’ “anestesia” del glande. Si tratta di un intervento in anestesia anche locale, con discreti risultati. L’Eiaculazione Precoce” può essere il sintomo di un DE del mantenimento. É sempre importante che il maschio che sente di non avere dei tempi eiaculatori ottimali si faccia visitare dallo Specialista che possa evidenziare cause collaterali e suggerire le modalità terapeutiche più idonee.

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